Sapevi che in Italia esiste un vantaggio fiscale, ovvero un’agevolazione, sulla tassazione dei diritti d’autore e delle royalties?
La maggior parte degli imprenditori non registrano il marchio perché ignorano la sua importanza. Molti, infatti, non sanno che in Italia le royalties, ovvero i redditi derivanti dalla cessione del marchio, sono parzialmente detassati.
Non registri il marchio? Ecco cosa ti perdi
Uno degli strumenti più importanti per pianificare al meglio la propria fiscalità è, appunto, la concessione in uso del marchio:
tu persona fisica, concedi alla tua società l’utilizzo esclusivo del marchio e ti fai pagare le royalties su questa licenza.
Quindi cosa succede? Questo:
che tu concedi l’utilizzo esclusivo del tuo marchio alla tua società;
la società eroga a te le royalties perché sta utilizzando il marchio in maniera esclusiva;
tu ricevi le royalties che, come dicevamo, sono parzialmente detassati in quanto, su questi redditi, non devi versare alcun contributo INPS. In più la società ha già pagato una ritenuta d’acconto su questi redditi, riducendo ulteriormente la base imponibile sulla quale andrai a pagare l’IRPEF;
la società, dal canto suo, eroga queste royalties e riduce sensibilmente la propria base imponibile IRES, in quando integralmente deducibili.
Dunque, duplice vantaggio: per te e per la tua società.
Ma perché non si paga l’INPS? Semplice: questa esenzione è dovuta la fatto che, non avendo tu effettuato alcuna prestazione di opera o di servizio e nemmeno alcuna attività, non potrai mai essere qualificato come lavoratore autonomo occasionale dall’INPS.
Sfruttarlo bene, perché gli errori sono dietro l’angolo
Il marchio, se sfruttato bene, può essere definito come uno dei beni, immateriali ovviamente, che la tua azienda possa avere. Ogni imprenditore ha la possibilità di registrare un marchio che può diventare una nuova opportunità di risparmio fiscale.
Pertanto, ci teniamo a sottolineare che, il marchio, deve essere registrato correttamente (nel rispetto dell’art. 12 del Codice della Proprietà Industriale). Perché diciamo questo? Perché ci è capitato di constatare che, la stragrande maggioranza delle aziende commettono gravi errori proprio nella fase fondamentale della richiesta di registrazione
Molte aziende, a volte, utilizzano il marchio senza mai averlo registrato, oppure danno un valore sbagliato ad esso. È importante stabilire l’esatto valore del marchio per scongiurare qualsiasi rischio di annullamento.
COME FUNZIONA LA TASSAZIONE?
Nel caso in cui le Royalties vengano percepite direttamente dall’autore del Marchio, il reddito verrà qualificato come reddito di lavoro autonomo, ai sensi dell’art. 53 Tuir comma 2, lett. b), che include in questa categoria “i redditi derivanti dalla utilizzazione economica, da parte dell’autore o inventore, di opere dell’ingegno, di brevetti industriali e di processi, formule o informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, se non sono conseguiti nell’esercizio di imprese commerciali”.
Ai sensi dell’art. 54 comma 8, il reddito in capo dell’autore del Marchio viene determinato applicando al compenso percepito una deduzione forfettaria che tiene conto di alcune spese e la cui misura varia a seconda dell’età;
Deduzione del 40% nel caso in cui la Royalty sia percepita da soggetti di età inferiore ai 35 anni;
Deduzione del 25% nel caso in cui la Royalty sia percepita da soggetti di età superiore ai 35 anni.