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Le pensioni saranno più ricche in estate. Un doppio regalo da scartare in anticipo rispetto gli aumenti previsti nel 2025 (non per tutti). 

A luglio e agosto i pensionati potranno sorridere dopo alcuni mesi di stop agli aumenti sul cedolino della pensione. Scopriamo cosa riserva il futuro ai cittadini fuori dal mondo del lavoro.

Bonus per i pensionati, assegni più ricchi (ffwebmagazine.it)

Il 2024 è iniziato con aumenti sulle pensioni grazie alla rivalutazione prevista annualmente e alla Riforma IRPEF che ha abbassato gli scaglioni da quattro a tre con conseguente riduzione dell’aliquota per chi ha redditi tra i 15 mila e i 28 mila euro. Gli arretrati pagati tra marzo e aprile, poi, hanno fatto ben sperare i pensionati ma dopo questi primi mesi di entrate maggiori si assisterà ad un periodo di stallo fino ai mesi estivi di luglio e agosto.

Tra tre mesi, infatti, arriverà la quattordicesima ossia la mensilità aggiuntiva dedicata agli over 64 con reddito lordo entro i 15.563,86 euro. Ad agosto, poi, ci sarà l’eventuale rimborso IRPEF legato alla dichiarazione dei redditi ad incrementare l’assegno pensionistico. Questo se si procederà con l’invio del 730 entro giugno, altrimenti il mese del versamento del rimborso slitterà. Il 2024, dunque, si sta rivelando un anno importante per i pensionati, specialmente per chi ha redditi tra 15 mila e 50 mila euro. Sarà diverso nel 2025.

Pensioni più ricche nel 2025 per chi ha redditi alti

La Riforma IRPEF del 2024 ha favorito maggiormente i pensionati con redditi tra 15 mila e 28 mila euro grazie all’unione dei primi due scaglioni sotto l’aliquota del 23%. Hanno avuto piacevoli sorprese anche i pensionati con redditi fino a 50 mila euro mentre non hanno visto alcun aumento né i percettori di redditi entro i 15 mila euro né quelli con redditi oltre i 50 mila euro.

Cosa cambia nel 2025: pensionati più ricchi
Un 2025 più ricco: per chi (ffwebmagazine.it)

Nei piani del Governo per il 2025 ci sono nuove modifiche all’IRPEF che dovrebbero favorire chi ha redditi tra 50 mila e 55 mila euro con l’espansione dell’aliquota del 35% in questa fascia. Si stima un aumento di 660 euro all’anno, cifra che potrebbe essere superiore qualora l’aliquota scendesse al 34 o 33% (100 euro al mese di incremento).

Resterebbero esclusi da ogni aiuto i pensionati con redditi più bassi. Un paradosso che potrebbe essere risolto qualora l’idea del Bonus tredicesima con un aumento fino a 80 euro per chi ha redditi fino a 15 mila euro andasse in porto. Tale misura è al vaglio del Governo ma prima di capire se è attuabile in forma strutturale bisognerà verificare le risorse a disposizione. Sicuramente nel 2025 arriverà la nuova rivalutazione dell’1,6% a far aumentare anche se di poco gli assegni pensionistici.

 

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