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Sulla buonuscita in prestito dall’Inps, pensionati pubblici a bocca asciutta. Se ipotizzavano di chiedere l’anticipo del Tfs/Tfr per non attende gli ordinari termini della liquidazione, infatti, non possono più farlo, almeno quest’anno, perché da ieri (25 aprile) l’Inps ha chiuso il canale telematico per l’invio delle domande a causa della scarsità dei fondi disponibili per il 2024. Lo rende noto lo stesso Inps con il messaggio n. 1628 del 25 aprile 2024. Il blocco riguarda anche le domande già presentate, mentre si salva chi abbia già ricevuto la proposta di finanziamento.

L’anticipo in prestito del trattamento di fine rapporto

La prestazione è operativa dall’anno scorso. Si chiama «anticipazione ordinaria trattamento di fine servizio (Tfs) o trattamento di fine rapporto (Tfr)» e consente agli iscritti al fondo credito (ex Inpdap), pensionati, di ricevere prima la buonuscita (Tfs/Tfr), senza attendere gli ordinari tempi di erogazione.

Termini non unici e spesso lunghi, dipendendo dalla causa di cessazione (dimissioni, pensione, etc.) e dall’importo di buonuscita (oltre 50mila euro, la liquidazione è a rate e non in unica soluzione), potendo variare da tre mesi (cessazione per inabilità o decesso del lavoratore) a più di sette anni (chi si pre-pensiona la riceve a 67 anni).

L’anticipo è un finanziamento a tasso fisso

Tecnicamente, l’anticipo della buonuscita dell’Inps è un finanziamento a tasso fisso, erogato in un’unica soluzione con cessione pro-solvendo del Tfr/Tfs maturato dal lavoratore. Il massimo finanziabile è il 100% del Tfr/Tfs maturato, esigibile dopo almeno 6 mesi.

Se l’anticipo viene richiesto per l’intera buonuscita, il contratto di cessione del credito è stipulato per il 100% del Tfr/Tfs, ma l’importo erogato sarà al netto di interessi e spese. Se l’anticipo è per una quota di Tfr/Tfs, la cessione è stipulata per l’importo richiesto più interessi (1% moltiplicato gli anni di anticipo) e spese (0,50%).

Quasi esaurite le risorse per il 2024

Nel messaggio n. 1628/2024 pubblicato ieri l’Inps comunica che, da stime effettuate, le risorse finanziarie destinate dal bilancio di previsione 2024 a favore dell’anticipazione ordinaria della buonuscita sono in via di esaurimento.

Poiché il regolamento di disciplina della prestazione prevede che l’erogazione dell’anticipo del Tfs/Tfr possa avvenire «nei limiti delle disponibilità finanziarie destinate annualmente nel bilancio Inps», l’istituto di previdenza si vede costretto a stoppare la presentazione di nuove domande.

In particolare, lo stop decorre dal 25 aprile e, a tal fine, l’Inps ha inibito l’accesso al canale telematico dedicato all’invio delle domande.

A rischio anche le richieste di anticipo già inviate

Lo stop riguarda anche parte delle domande già presentate. Infatti, l’Inps stabilisce, altresì, che a decorrere da oggi (26 aprile) e fino a nuova comunicazione, non è più possibile per gli uffici elaborare e trasmettere le bozze di proposta di cessione ai cittadini/pensionati che abbiano fatto in precedenza domanda.

Di conseguenza, l’Inps inibisce l’accesso anche alla funzionalità d’invio delle citate bozze di proposta. Invece, le domande per le quali la proposta di cessione inviata al pensionato abbia superato la verifica di capienza dei fondi Inps proseguiranno l’iter istruttorio fino a conclusione, spiega il messaggio, con le consuete modalità.

Restano, infine, le domande che non sono state ancora elaborate: vanno in stand-by. L’Inps, infatti, in merito alla loro gestione, invita gli uffici a non procedere al loro mancato accoglimento, ma a tenerle in sospeso in attese di nuove istruzioni.

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