Da oggi i permessi Legge 104 possono essere rimborsati in busta paga. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
I permessi per i caregiver che assistono parenti in condizioni di grave disabilità previsti dalla Legge 104 sono retribuiti al 100% ma tale importo viene calcolato sull’ultima mensilità di stipendio e si basa sulle sole componenti fisse della retribuzione, rispettando i massimali annui INPS.
Adesso molti di voi si chiederanno come calcolare l’importo che dovrebbero troveranno in busta paga. Ma niente panico. Ecco come funziona.
Permessi Legge 104 rimborsati in busta paga: ecco come funziona il calcolo
Come dicevamo i permessi della 104 possono essere rimborsabili in busta paga. L’importo ovviamente dipenderà dunque dalle componenti della busta paga che danno diritto a contribuzione figurativa, tenendo in considerazione il fatto che il superminimo è equiparato alle componenti fisse del salario.
Il riferimento normativo è l’articolo 33 della Legge 104/1992, nello specifico, la Legge 104 dice che il lavoratore dipendente che assiste persona con handicap in situazione di gravità, coniuge, parente entro il secondo grado o entro il terzo grado, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto i 65 anni di età oppure siano anche essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti, ha diritto a fruire di tre giorni di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa.
La legge ha inoltre concesso tale beneficio anche ai familiari non conviventi, purché questi garantiscano un’assistenza esclusiva e continuata. I permessi 104 non sono computati ai fini del raggiungimento del limite fissato dei permessi retribuiti previsti dalla contrattazione collettiva e né riducono le ferie. E per quanto riguarda lo stipendio, la legge dice che il richiedente ha diritto a percepire un’indennità corrispondente all’ultima retribuzione.
Dunque i permessi legge 104 non incidono sul Trattamento di Fine Rapporto e sulla tredicesima mensilità, in quanto scatta la contribuzione figurativa. Non vale lo stesso per il congedo straordinario biennale (Legge 151) per cui non maturano né il TFR né la tredicesima mensilità, così come neanche le ferie, e il datore di lavoro in corrispondenza della tredicesima e quattordicesima, trattiene già quanto anticipato a titolo per conto dell’INPS
Ovviamente trovate tutti i dettagli in busta paga, nella colonna dei componenti di salario che spettano. Ma per maggiori informazioni e delucidazione in merito a tale questione potete mettervi in contatto con i rispettivi canali telematici o rivolgervi a un professionista del settore.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui